Introduciamo con questo numero di Kleos la ricostruzione di un periodo della vita sociale, politica e amministrativa di Castelvetrano (periodo che va dagli anni Sessanta agli anni Novanta) così come emerge dal racconto di un protagonista degli eventi di quegli anni, il preside Antonio Ferri, detto Totò, che, avendo ovviamente la responsabilità piena di quanto dice, offre  informazioni e testimonianza diretta di un periodo preciso della storia di Castelvetrano, che possono essere utili a tutti, studiosi e non.

      I ricordi di Totò Ferri

 

PREMESSA
Quando, a seguito di uno dei tanti incontri  casuali, un caro amico, il prof. Antonino Bencivinni, mi chiese: perché Preside non mi racconta gli eventi che dagli anni Settanta in poi si sono succeduti nella nostra Città e vissuti da Lei personalmente? Rimasi incredulo e lusingato e per vari motivi quali:
a) la difficoltà  nel narrare esperienze di vita vissuta senza il pericolo  di incorrere in atteggiamenti  di  banale protagonismo;
b) la necessità di riferire eventi e interventi che hanno costituito vanto per la Nostra Comunità e che mettessero il lettore nelle condizioni di dire: ”guarda c’ero pure io” !!!!;
c) il rischio di riferire momenti che in quella situazione  storica hanno avuto sicuramente notevole rilevanza culturale, sociale ed economica e che oggi ai “Molti”  potrebbero sembrare atti dovuti e di poca importanza!!!;
d) il racconto dovrà riguardare il mio impegno nel sociale e nella politica e non certamente quello maturato in ambito professionale, salvo pochissimi riferimenti collegabili in vario modo al periodo scelto. Le esperienze professionali sono patrimonio  personale delle Comunità Scolastiche che ho diretto e anche delle Scuole dove ho insegnato. Di contro la richiesta deve  raccontare: eventi, manifestazioni culturali, attività a favore del tempo libero, realizzazioni strutturali di quel periodo  voluti e realizzati da una classe politica che, seppur con gli inevitabili errori, considerava l’avversario politico non un nemico ma semplicemente un “AVVERSARIO”  da rispettare. Si cercava, almeno questo è stato il  credo di molti noi, di anteporre agli egoismi personali gli interessi della collettività. E’ stato un periodo questo che ha visto altri protagonisti nella Città, alcuni dei quali già  deceduti quali il Prof. Giuseppe Romeo Presidente dell’allora nosocomio Vitt. Emanuele, del dott. Domenico Aiello Primario di Chirurgia e Direttore Sanitario, Lorenzo Leggio, Pietro  Mulè  Assessore Comunale,  Ciccio Clemente , Ferruccio Vignola, Giovanni Pisciotta, Enzo Armato, Franco Inzirillo, Peppe  Lipari  e tanti altri ancora.Altro politico di rango che ha sicuramente inciso a partire dagli anni  70’ , è stato Vito Lipari e nella qualità di Dirigente della D.C. e come Sindaco della Città. La sua tragica scomparsa, indipendentemente dalle cause che l’hanno determinata, sconosciute ad oggi almeno a me, ha sicuramente ostacolato ed in parte ritardato lo sviluppo socio economico della Città e delle sue frazioni.

                       PRIMO PERIODO
E’ stato questo, per buona parte, il periodo,tra gli altri, di  Enzo Leone Segretario  Provinciale del  P.S.I., poi Assessore Comunale e Vice Sindaco,  Sindaco ed infine Deputato ed Assessore Regionale alla Presidenza. Ad Enzo Leone non può essere negata  la  intuizione di avere individuato negli anni 70’,  fra le tante altre iniziative realizzate,  l’area dell’attuale zona artigianale. Si realizzarono interventi primari quali, illuminazione, strade, fognature  etc. A Giovanni  Lentini nella qualità di Assessore all’Urbanistica, grazie, anche, al sostegno dell’On. Aristide Gunnella, di avere  faciltato le procedure burocratiche per l’ottenimento del finanziamento. In seguito, Vito Li Causi, al quale in questo momento dico forza Vito, nella qualità di Sindaco 1991/92, espletò la gara di appalto.  Al Sindaco Bongiorno il compito,  dopo ,  di assegnare i vari lotti agli aventi diritto. Prima di addentrarmi nel vivo di questo “scorcio di esperienze vissute di cui mi assumo la responsabilità sulla loro autenticità”, non posso non ricordare l’iniziativa politica e amministrativa che, agli inizi degli anni 70’,creò le premesse per la costruzione dell’attuale Ospedale. Per iniziativa sempre di Enzo Leone nella qualità di Presidente dell’Assemblea della U.O.C., d’intesa con il Presidente di allora Prof. Giuseppe Romeo, presenti , anche, i responsabili  amm.vi  Leggio e Savalle , il Direttore Sanitario Prof.  Aiello e lo scrivente, nei locali di via Cardinale Massaia sede della Presidenza e degli Uffici Amministrativi del vecchio Ospedale, l’On. Mario Mazzaglia  socialista , intervenendo alla riunione,  prese l’impegno che si sarebbe adoperato per finanziare, per la parte di competenza, la realizzazione del  Nuovo Ospedale, impegno che mantenne  “e così è stato”. Si crearono le condizioni affinchè il contributo della Regione Siciliana(195 milioni),il contributo della Croce Rossa (330 milioni somma donata dai castelvetranesi d’America),il finanziamento del  Ministero Sanità(500 milioni) potessero essere unificati.Con il progetto finale redatto dall’Arch. Sebastiano Monaco di Palermo ,si diede inizio ai lavori che terminarono,compreso il finanziamento ministeriale per le attrezzature ai primi anni del 90’ Presidente  della Marilù Gambino.In questo stesso periodo,  dopo un'intensa attività agonistica (campionati studenteschi di atletica leggera, campionati di calcio juniores, promozione), memorabile la finale provinciale di salto in alto ,1960, primi a pari merito con Peppe Gentile, poi diventato campione mondiale di salto triplo  FOTO 1. FOTO 1.Dopo questo periodo, mi dedicai ad  organizzare attività sportive, tornei di calcio e i giochi della gioventù. Il Prof. Giacomo Basciano, responsabile provinciale del CONI e dell’ENAL, mi  nomina  fiduciario  per  Castelvetrano dei due Enti in sostituzione di Cosimo Puglisi (nota  9/9/1983 prot.1814 a firma G. Basciano   e p.c. alla Segreteria Generale del C.O.N.I. Roma e alla Delegazione Reg.le del C.O.N.I.Palermo). La sede dei due Enti trovò sistemazione  in via Bonsignore nei locali messi a disposizione, gratuitamente, da  Benedetto Rosolia.

 

SECONDO PERIODO
Grazie alla sede messa a disposizione, gratuitamente,in via Bonsignore da Benedetto Rosolia, come riferito nel primo periodo, con un gruppo di amici e con la copertura dell’ENAL, organizziamo un Circolo Ricreativo “il Club Itria”. Decolla il torneo calcistico amatoriale alla memoria di un grande portiere castelvetranese Gaspare Bua, torneo seguito sempre da un numerosissimo e appassionato pubblico (Foto 2). A proposito di calcio, anni 50’, la squadra  locale vantava un numerosissimo pubblico, anche, femminile (Foto 3, 4, 5, 6, 7).
Dopo una breve parentesi lavorativa (1960/61 e 1965/68) nell'industria farmaceutica come Informatore Scientifico, l’11 novembre del 1968 incomincia la mia carriera di insegnante fino al 1979. Dal 1979 al 2006 quella di Preside. Il racconto, fatta eccezione per due episodi molto significativi che riferirò al momento opportuno, riguarda solo il mio impegno nel sociale (Fiduciario ENAL e CONI) e nella politica (Amministratore dell’Ospedale Vitt.Emanuele 1975/80 prima e Consigliere/Amministratore Comunale, Assessore e V.Sindaco, dal 1980 al 1990), e non il mio impegno professionale (nell’industria chimica farmaceutica Ditte Carlevaro/Uphjon o nelle  scuole  che ho avuto l’onore di dirigere Liceo Scientifico Alcamo, Scuola Media Grassa Mazara del Vallo, I.P.C. Castelvetrano, Scuola Media L.Capuana S.Ninfa, Scuola Media Pappalardo Castelvetrano, Istituto per Geometri V.Accardo C.Bello di Mazara, Istituto Superiore Statale “G.B.Ferrigno” Castelvetrano o, come insegnante, Istituto Magistrale G. Gentile (1968/74) e Liceo Scientifico M. Cipolla (1974/79). Con l'incarico di  fiduciario dell’ENAL, presso il Cinema Marconi, per la gioia di centinaia di bambini,  organizzo, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, lo Zecchino d’Oro (Foto 8)serata presentata dal famoso mago Zurlì. L’Amministrazione di allora, meglio definita ”Blocco del popolo”, era così formata: Ciccio Clemente, sindaco con altri tre Democratici cristiani dissidenti, tutti assessori (Pietro Mulè, Petronato Venezia, Tommaso Pollina), dai Comunisti guidati da Giovanni Cascio e dai Socialisti guidati da Enzo Leone. L’On. Mario Mazzaglia intanto aveva mantenuto l’impegno per favorire il finanziamento per la costruzione del nuovo Ospedale, finanziamento che fu confermato in occasione di un seminario sulla Sanità organizzato dal P.S.I. al Cinema Marconi  (Foto 9). Nelle foto a seguire gli interventi di Ciccio Taormina  (Foto  10), del Preside Luciano Messina (Foto  11), di  Enzo Avolio (Foto 12),  degli  intervenuti  (Foto 13)  e  l’intervista con  Elio  Indelicato (Foto 14).  In quegli anni il terremoto del '68 nel Belice aveva lasciato segni ancora evidenti (Baraccopoli  Belvedere) e molti disagi. Nasceva la passione per il Tennis (per giocare si andava nella vicina Mazara del Vallo). Con il grado di Fiduciario del C.O.N.I. e dell’ENAL, proposi: "Perché non realizzare, in economia, un campo di tennis nella nostra città?". La  proposta trovò consensi unanimi nel Sindaco e nella Giunta. Si individuò subito l’area e si diede inizio ai lavori per realizzare l’unico  impianto  pubblico, ad oggi, destinato al tennis. Grazie, anche, all’aiuto di tanti altri amici, Franco Garufo, Salvatore Costanza, Andrea Lipari, Tano Bandiera e, soprattutto, Ciccio Tortorici  si realizzarono  in pochissimo tempo i lavori.  Dopo il loro completamento, il Comune affidò  la gestione dell’impianto  all’ENAL. Un particolare ringraziamento è dovuto all’impresa Durante per avere realizzato disinteressatamente la bitumazione del terreno di gioco, al CONI Provinciale per due contributi (900.000 + 900.000) in due diverse soluzioni e infine alla Civica Amministrazione per la sistemazione di una baracca della baraccopoli Belvedere utilizzata come ufficio, spogliatoio e bar, per recinzione, per la definizione del rettangolo di gioco e per l’illuminazione. Così nasceva in città l’unico impianto di tennis pubblico a oggi esistente. Per amore di verità deve essere ricordata una analoga iniziativa privata ad opera della famiglia Rapisardi in Marinella di Selinunte. Come ricordavo prima, con deliberazione della G.M.  n° 53 del 23.1.1973 dichiarata legittima dalla C.P.C. nella seduta del 3.2.1973 al n° 2820 viene  affidata  la  gestione  all’ENAL  di Castelvetrano. In data 15 febbraio 1973 fra il Comune di Castelvetrano e l’Ente Gestore si stipula giusta convenzione per l’uso e la fruizione dell’impianto. Con poche centinaia di lire si giocava e grazie alla collaborazione  dell’Arch. Franco  Garufo si organizzarono corsi di tennis sia per adulti che per i ragazzi delle scuole medie di I° e 2° grado. Si formò una squadra (Garufo, Costanza, Lipari, Ferri) per partecipare alla Coppa Italia e ad altri tornei. La documentazione fotografica testimonia l’entusiamo e la partecipazione di pubblico ai diversi incontri. Memorabile quello con il Tennis Club di Marsala con il giovane Carini divenuto, poi, nel 2007 Sindaco di Marsala.(Foto  15, 16, 17, 18).  Le foto testimoniano, con la premiazione dei vincitori, l’entusiasmo creatosi attorno al tennis castelvetranese: (Foto  19, 20, 21, 22, 23, 24. Nel prossimo, fra l’altro, sarà trascritto integralmente l’articolo  “I nostri circoli G.S.Enal di Castelvetrano".
(Continua)        

TERZO PERIODO
Di seguito si riporta l’articolo integrale “I NOSTRI CIRCOLI G.S. E.N.A.L.  di  CASTELVETRANO”- sintesi di un anno 1974” a  cura  del  Servizio  Stampa  e Propaganda dell’Ufficio Provinciale di Trapani: "Non si può non essere soddisfatti dell’ENAL di Castelvetrano. Nel settembre dello scorso anno è stato inaugurato alla presenza del Sindaco rag. Giovanni Cascio, del Vice Sindaco prof. Vincenzo Leone, di moltissimi Assessori Comunali e Provinciali, del Presidente del C.O.N.I. Provinciale e di molte Autorità e cittadini, il primo vero impianto funzionale in Castelvetrano: un campo di tennis, di proprietà comunale e la cui gestione è stata affidata all’E.N.A.L. L’Ente ha dato vita ad una intensa attività divulgativa e preparatoria a favore del tennis sotto la guida di ottimi istruttori quali Franco Garufo ed Enrico Venuti. I loro sforzi sono stati premiati con i risultati conseguiti fino ad oggi dall’Neal Tennis con la valorizzazione dei giovanissimi Pier Franco Lentini, Francesco Zizzo, Benny Atria, Domenico Riggio e tanti altri assieme ai bravissimi Riccardo Stella, Roberto Pieraccioli e Giovannella Ciaccio che si affacciano al tennis come una autentica realtà. Il 4° posto conseguito dall’Enal Tennis (con i giocatori Garufo, Costanza, Lipari e Ferri) nel torneo provinciale a squadre organizzato dall’Enal in collaborazione con il CONI  e la FIT; la partecipazione dei tennisti castelvetranesi  alla “ Coppa Facchinetti”, lo svolgimento del 1° Torneo sociale, costituiscono risultati veramente ambiti e preziosi per le sorti del tennis castelvetranese consentendo, altresì, di superare i limiti di una attività provinciale per incontrare squadre più titolate quale il C.T. Palermo. Una attività agonistica ed organizzativa, come si constata, veramente intensa e significativa che vede premiati gli sforzi di molti ma soprattutto del delegato comunale dell’Enal prof. Antonio Ferri che, non a torto, è considerato l’artefice numero uno di quanto finora realizzato. E’ un uomo che ha dato molto allo sport e che forse a causa di certe mentalità meschine e ipocrite è quello che in definitiva ha sofferto di più. A lui va il merito di tentare di diffondere lo sport come “servizio sociale”, aperto a tutti senza preferenza alcuna. Sotto la spinta promozionale dell’Enal a favore dello sport, è augurabile che il Comune di Castelvetrano possa disporre di un buon numero di impianti comunali (campo sportivo nuovo, campi di tennis, pallavolo, pallacanestro, piste  di pattinaggio, palestre) che gestirà direttamente dando la possibilità a tutti i nostri ragazzi di dedicarsi ad una o a tutte le attività sportive senza dovere magari intristirsi o provare invidia perché gli altri ragazzi fanno ciò che a loro per motivi e solo per motivi economici non è consentito fare. Solo così, sono parole del prof. Antonio Ferri, potremo avere dei giovani migliori, meno “arrabbiati” ai quali ognuno avrà dato e dovrà dare la parte migliore di noi stessi". Negli anni 70’ nasce l’A.S. ENAL calcio femminile che nel 71/72 disputerà il campionato nella divisione serie B. Contrariamente, quindi,  a quanto pubblicato dal Giornale di Sicilia (maggio 2012) “ nasce il calcio femminile anche nella provincia di Trapani" e precisamente a Valderice. Per verità storica si precisa: il calcio femminile nella provincia di Trapani  a Castelvetrano era presente già negli anni '70 e negli anni '90, addirittura, una squadra dell’Istituto “G.B. Ferrigno” partecipò ai campionati studenteschi di calcio.(Foto 25)                                                         

 Storia della squadra di calcio: an. sc.1970/71
Un ringraziamento particolare è dovuto a Diana  Kovaceff per la collaborazione offertami nel ricostruire quei lontani ricordi. In occasione della festa del liceo classico nacque l'idea di formare due squadre di calcio: liceo e magistrale, Oreadi contro Pleiadi. Gli allenamenti si svolgevano al campo di aviazione, sotto l'acqua il più delle volte e con la guida di Tonino Fiore. A ”crirenza” fu comprato il corredo necessario presso il negozio Amari. I debiti, poi, furono pagati con la vendita dei biglietti a poche centinaia di lire. In seguito furono fuse le due squadre ed ebbe inizio una bella avventura in serie B durata un anno intero (1971/72). Foto 26.  Foto 27. Foto 28. Foto 29.    

APERTURA DEI GIOCHI DELLA GIOVENTU’
Un'esperienza indimenticabile: Primavera del 1972. In collaborazione con l’Amministrazione Comunale si concorda di organizzare i Giochi della Gioventù. Aderiscono e partecipano tutte le Scuole di ogni ordine e grado della nostra Città. L’entusiasmo, come testimonia la documentazione fotografica, è stato notevolissimo.  Il  centro  cittadino è stato invaso da centinaia di giovanissimi atleti i quali partendo dal viale Roma hanno sfilato per le vie principali per riunirsi nella gloriosa e storica “Piazza Garibaldi”. La sfilata degli atleti, riuniti nelle varie discipline sportive, è stata preceduta da una  giovanissima atleta Daria Cangemi  figlia di cari amici, Fede e Rodolfo. Daria correndo per le vie cittadine con la fiaccola in mano, arrivata  in piazza, ha acceso il  “braciere olimpico” dando inizio così ai giochi. A mia memoria quell'esperienza, semplicemente stupefacente, non è stata più ripetuta. Fino a molti  anni dopo, negli spazi condominiali, però, si organizzavano  gare  per  educare i  ragazzini  del  quartiere  alla   competizione. Foto  30.  Si tenta, con la documentazione fotografica a seguire, di far rivivere quei momenti: Foto 31  Foto 32 Foto 33. Nella nostra città mancava  una piscina (oggi come allora!!!). Pertanto per gareggiare in questa disciplina, i nuotatori venivano accompagnati a Trapani. Foto  34  gare di nuoto a Trapani e premiazione; Foto 35  quanta gente!!!; Foto 36 bis premiazione degli atleti: un giovanissimo figlio di un caro amico scomparso, Giovanni Gucciardi e sullo sfondo Gioacchino Ferracane; Foto 36/37 l’Assessore Pietro Mulè,con il  Fiduciario ENAL, chiudono i giochi.

(Continua) 

QUARTO PERIODO

Nel  1975 il mio partito il P.S.I., per decisione unanime, mi designa componente del Consiglio di Amministrazione del nostro Ospedale. La D.C. designa gli altri tre componenti nelle persone di Elio  Zuccarello, Tommaso Pisciotta, Francesco Lo Sciuto, già Sindaco. E' eletto Presidente Elio Zuccarello sostituito dopo poco tempo da Benito Caradonna. Fino al termine del mandato (1980), per delega presidenziale, mi occuperò dei servizi sanitari (medici e settore farmaceutico). Intanto si andava concretizzando  il sogno della costruzione del nuovo ospedale. Vengono potenziati il reparto di Medicina Interna, di Ortopedia e Traumatologia, di Chirurgia con gli arrivi dei dottori Salvatore Mantia, Ninni Pompeo, Pippo Accardi, Arienzo e  altri. Dirige il laboratorio di analisi un grande personaggio, un medico che ad oggi costituisce un vero vanto per la città “Faustino Mulè”. La Foto 38  ricorda l’incontro a Bellinzona di Pippo Accardi con la mia famiglia. Obiettivo è quello di  convincerlo ad accettare l’incarico di aiuto ortopedico presso il nostro ospedale. E così è stato.
SCUOLA INFERMIERI PROFESSIONALI 1976/80: grazie all’intervento di Pietro Pizzo, Deputato Regionale, è autorizzato un corso triennale presso il  nostro Ospedale per infermieri professionali e allo stesso Pizzo il merito di avere fatto autorizzare il più consistente ampliamento della pianta organica del nostro Nosocomio. Il Consiglio di Amministrazione mi nomina Presidente della Scuola. I locali siti nella via Bonsignore vengono attrezzati e strutturati per lo svolgimento delle attività teoriche. La scuola si dà un proprio regolamento. Sono distaccate delle unità lavorative, Ciccio Lo Scuto responsabile amm.ne, Santo Catalano esecutivo e la sig.ra Buffa, infermiera professionale di ruolo, Direttrice della Scuola che svolgerà il suo ruolo con passione e diligenza. Sono ammessi al primo anno trenta allievi, che diventano sessanta al secondo anno e novanta al terzo anno. Una bella soddisfazione! Conseguito il diploma, tutti gli allievi del primo corso  trovano adeguata sistemazione. L'istituzione della Scuola Infermieri Professionali risulta pertanto una iniziativa di notevole impatto sociale, economico ed occupazionale.  Foto  39 -  Foto 40  SCUOLA INFERMIERI.  Una coincidenza: Ciccio Lo Sciuto, nella foto A 39 ed il sottoscritto, a partire dal 1980 e fino al 1990,  ancora insieme, entrambi  Consiglieri Comunali e poi Sindaco il primo e  V. Sindaco  ed Assessore il secondo. Intanto, sempre per iniziativa dei socialisti ed in particolare di Pietro Pizzo ed Enzo Leone, nasce a Castelvetrano la Banca Cooperativa Rurale ed Artigiana, oggi Banca Cooperativa Toniolo San Cataldo. Gaspare Spallino ed Antonio Maniscalco  ricopriranno rispettivamente la carica di  Presidente e V. Presidente del Consiglio d’Amministrazione .
   Dopo la parentesi  “ospedaliera”, nelle elezioni del 1980 sono eletto Consigliere Comunale. Dopo un periodo d'indispensabile rodaggio prendo confidenza  con  alcuni dei tanti problemi della città apportando il mio personale contributo di idee e sostenendo le tematiche discusse ed approvate all’interno del mio partito. Intanto dopo la nomina in ruolo come Preside presso la Scuola Media "Luigi Capuana" di Santa Ninfa, A.S. 1982/83, l’anno successivo ottengo il trasferimento presso la Scuola Media V. Pappalardo di Castelvetrano. E appena due anni dopo, grazie alla bravura dei ragazzi e dei loro allenatori prof. Mimmo Accardo e dell’ausiliario Gagliano, viene raggiunto, per ben due volte, tra il 1984 ed il 1987, un traguardo sportivo di altissimo  prestigio: “Campioni Nazionali Pallavolo Maschili Giochi Gioventù”. Risultato mai raggiunto da altra scuola della nostra città né tanto meno da altre città del trapanese. Nelle foto a seguire festeggiamenti e premiazione. In questo stesso periodo per i suoi altissimi meriti sportivi il mio compagno di campionati studenteschi provinciali, Beppe Gentile, ricopre la carica di Responsabile Nazionale dei Giochi  Gioventù. Foto 41,42, 43, 44. Nella foto 44 i fratelli MilKo e Marico Giancontieri, dalle mani del prof. Giacomo Basciano e del Provveditore agli Studi Trapani, ritirano il meritato ricoscimento per l’impresa realizzata
1^ CLASSIFICATI  x  LA SECONDA VOLTA
In questo periodo coinvolgo una quantità di amici a comprare da due privati castelvetranesi, errore costatomi caro economicamente e non solo, l’unica televisione privata nata in città “Ondablu”. Il progetto iniziale è molto ambizioso: dare voce e volti alla città, ma le difficoltà, a causa dei costi elevatissimi di gestione e non solo, aumentano per cui si è  costretti, per evitare danni maggiori, a rinunciare. Gli amici Ciccio Montalbano, Attilio Barresi, Luigi Voltaggio, mio fratello Pino, componenti del Consiglio d’Amministrazione  e tutti gli altri soci della cooperativa, compresero le difficoltà  e tutti, nessuno escluso, favoriscono l’ingresso nella cooperativa della famiglia Picone  di Palermo esperti del settore. Grazie a loro, è possibile ricoprire, parzialmente, i debiti contratti. Avrebbero dovuto rimborsare, anche, le quote ai soci ma ciò non avviene. La televisione, oggi, si chiama Siciliauno ma in effetti  è sempre Ondablù. A partire dal prossimo numero (1984) inizia la mia esperienza di Amministratore Comunale (Assessore e V.Sindaco) che si concluderà alla fine del 1990.

(Continua) 

QUINTO PERIODO

Agli inizi del 1980 inizia la mia esperienza amministrativa, eletto Consigliere Comunale nel P.S.I. Nel 1984 è eletto sindaco Ciccio Lo Sciuto. Entro in Giunta con la delega di V. Sindaco  ed Assessore alla P.I.,allo Sport e Spettacolo, ai BB.CC. Impegni prioritari,realizzare: a) una  organica politica scolastica; b) riapertura del Teatro Selinus; c) apertura del Museo per favorire il rientro dell’Efebo; d) rilancio turistico con interventi sui frangiflutti antistanti lo Scaro di Marinella; e) attività dello spettacolo di grande richiamo sia nella borgata di Marinella che all’interno del Parco Archeologico; f) promozione delle attività sportive,amatoriali e del tempo libero;  g) favorire e promuovere le festività religiose con particolare riguardo alla festa dell’Aurora. Dopo appena pochi mesi dalla elezione della Giunta presieduta da Ciccio Lo Sciuto, per iniziativa del Rotary Club Presidente Ciccio Montalbano, FOTO 45, sul Periodico Rotary Notizie marzo 1984 numero 15 viene pubblicato un articolo avente per tema “Rotary ed Istituzioni a confronto”: intervista al V. Sindaco, Antonio Ferri:    
Signor Preside, Ella sa che il Rotary è un Club di servizio che si autofinanzia per tutte  le  iniziative  aventi  finalità  sociali  ed  umane. Cosa  pensa del  Rotary Club?
"Sono convinto che qualunque associazione di cittadini i quali, in modo visibile, si prefiggono finalità sociali e culturali tendenti ad elevare le condizioni di vita di una Comunità non può che essere ben accetta. Anzi, ritengo che in un momento di esercizio di vera democrazia, questo tipo di associazione diventa indispensabile come momento di sollecitazione e di stimolo nei riguardi delle istituzioni democratiche. Specificatamente, per quanto riguarda il Rotary, non si può che esprimere vivo apprezzamento per le varie iniziative di  quest’ultimo ricordando in particolare la manifestazione sul dramma antico, il restauro della tavola del '400 con ridipinti  del '700 facente parte di un polittico del Quartararo di influenza Antonelliana per l’aspetto “strictu  sensu” culturale; mentre per il versante sociale assai apprezzabili le iniziative a favore degli anziani e delle persone diversamente abili. Da  qui  consegue  che, se  le  attività  del  Rotary  si  sono  limitate  per   il  passato e si limiteranno per il futuro a porre e ad affrontare problemi di interesse sociale  e  culturale  e  non  ci  sarà mai, neppure involontariamente, l’intenzione  di sostituirsi agli Organi dello Stato, ritengo che  non potremo che valutare positivamente tale apporto e anzi dovremmo cercarlo e sostenerlo".
Lei forse saprà che ogni anno il Rotary si propone un tema. Quello di quest’anno è ”Tutelare le tradizioni per crescere nell'identità”. Ora se è vero che le tradizioni sono, in generale, le radici della nostra umanità, che cosa pensa delle iniziative del Rotary che si possono così riassumere: ristampare l’opera del Ferrigno sull’Aurora e conseguente stampa di un manifesto  pubblicitario sull’evento  riscoprendo e riproponendo le condizioni originarie della stessa ed organizzando una pubblica manifestazione, con l’apporto del Comune, con l’intervento di uno studioso della materia ed infine valutare l’opportunità di intestare una strada al benemerito prof. Ferrigno.Ebbene cosa ne pensa e quale contributo ritenga  Ella che l’Amministrazione possa dare?                                                                                                      
 "Sono fermamente convinto che non ci possa  essere crescita sociale e culturale se una Comunità non affonda il suo modo di essere cittadini del nostro tempo nella propria storia, riscoprendo le proprie più significative tradizioni per crescere e progredire. La storia di un popolo è la ricostruzione del proprio passato e il tempo attuale, che voglia essere storia del domani, non può e non deve prescindere dalla propria 'civitas' in un ideale 'continuum' dinamico. In particolare con l'incarico di Assessore ai Beni Culturali ed Ambientali non posso non plaudire all’iniziativa, sia come aspetto culturale in direzione della valorizzazione di una tradizione popolare così ricca di significato religioso sia, in prospettiva, in direzione turistica ed economica. Anzi credo di poter anticipare che l’apporto del Comune non potrà limitarsi al solito e troppo inflazionato patrocinio, ma semmai, in perfetta sintonia e d’intesa con il Rotary Club, dovrà gestire, promuovere, programmare, amministrare l’intera iniziativa con la super visione delle Autorità Religiose. Riaffermo quindi il principio generale del momento avvincente associativo e contemporaneamente la capacità decisionale e culturale dell’Ente locale. Su questa linea, condivido le scelte fatte dal Sovrintendente alle antichità prof. Vincenzo Tusa specificatamente per quanto riguarda l’Efebo e le monete selinuntine ritrovate. Un vivo apprezzamento, pertanto, per la Benemerita. Questi beni d'inestimabile valore devono essere usufruiti dai cittadini di tutto il mondo e, pertanto, non si può prescindere dalla realizzazione di un sistema di sicurezza per assicurare e vigilare sul patrimonio artistico monumentale della Città. Personalmente non solo sono d’accordo ad  intestare una strada o una piazza al Ferrigno ma cercherò di ripristinare la vecchia toponomastica: via dei calzolai, dei bottai, della balata liscia.In questa ottica  sottoporrò al Consiglio Comunale l’approvazione di un regolamento per  dare riconoscimento a tutti quei concittadini che negli anni passati o in futuro si sono o si potranno rendere meritevoli di tale riconoscimento senza veti per nessuno".         
Quali sono gli orientamenti dell’Amministrazione e suo in particolare circa l’idea di creare un museo galleria al fine di valorizzare le varie forme d’arte (arabo normanna, barocco) presenti nel nostro territorio?                                                     
"Ho già preso visione della lettera inviata dal Rotary all’Amministrazione e in tal senso mi adopererò per realizzare una Pinacoteca in città cercando di recuperare un sito particolare 'la casa natale del Pardo".         
L’intervista, poi, continua con altre domande e conseguenti risposte. Temi affrontati hanno riguardato gli emarginati della baraccopoli, i diversamente abili, gli anziani, le festività religiose. Per la risoluzione dei loro gravi problemi ho sempre sostenuto che occorrevano allora e a maggior ragione oggi: opere strutturali di risanamento, opera di solidarietà e non gesti generici di ipocrito pietismo. In questa direzione l’Amministrazione intende realizzare una “Casa per Anziani” il cui progetto ammonta a 3 miliardi di lire con un finanziamento di 1 miliardo già disposto dall’Assessorato Regionale EE.LL. La casa per gli anziani negli anni successivi fu realizzata ma destinata ad altri usi. Riflessioni successive agli anni '90: fra le festività religiose, con profonde radici nel territorio e nella tradizione popolare, si ricordano la festa del Santo Patrono della città, San Giovanni, che si celebra il 24 maggio di ogni anno e l’Aurora che si celebra la Domenica di Pasqua. Quest' ultima festività è stata festeggiata anche in altri paesi del trapanese ma quella di Castelvetrano è stata sicuramente la più importante non solo per il significato religioso ma anche per la massiccia partecipazione di  gente  da tutte le parti. Un caro amico prete dei Salesiani di Palermo, Padre Cerrito, conosciuto in occasione degli esami di stato al Don Bosco di Palermo, negli anni '70, venne a trovarmi appositamente per assistere al rito dell’Aurora. Fu talmente e favorevolmente impressionato che dopo poco tempo volle farmi omaggio di una Madonna dipinta da lui personalmente su un foglio di giornale (Foto 46.bis). Da quel momento e fino a quando l’Amministrazione Lo Sciuto ha governato, ha sempre cercato di collaborare con le Autorità Religiose per diffondere il messaggio dell’Aurora che è stata, e sarebbe dovuta rimanere tale, la festa religiosa cioè di maggiore coinvolgimento popolare e religioso, ma così non è stato. Chi ha governato il Paese negli anni successivi al '90 e dopo ancora, ha fatto altre scelte, sicuramente valide e condivise dalle Autorità Religiose, scelte, però, che tanti di noi abbiamo dovuto accettare ma non necessariamente condividere. La festa dell’Aurora nei ricordi dei Castelvetranesi di  allora rimarrà sempre viva per le  forti emozioni religiose che generava ma anche occasioni per conoscersi e poi magari  “fidanzarsi”. E proprio l’amico Giuseppe D’Arienzo, parlando di questa antica tradizione mi ricordava le abitudini dei campobellesi: infatti costituiva  impegno irrinunciabile ad ogni fidanzamento portare la “zzita”  all’Aurora. Poiché a quei tempi il carretto era l’ unico mezzo di trasporto, si partiva alle cinque di mattina per raggiungere la piazza Garibaldi. Tanti fidanzamenti durante un anno, tanti carretti incolonnati alla volta di Castelvetrano. Intorno alle 8,00, posteggiato il proprio carro nella via Gagini, si raggiungevano i posti strategici in piazza per assistere al rito dell’Aurora. Un video in mio possesso regalatomi da Arianna Maniscalco, regia di Francesco La Bruna, documenta i vari momenti della festività. Momenti che in modo episodico e frammentario sono documentati dalle foto successive. Si nota la gioia della gente al passaggio dell’Arcangelo che precedeva il Cristo risorto e la Madonna  e tanto altro ancora. Una cosa è certa: la festa dell’Aurora non è stata solo una festa religiosa ma è stata, più ieri che oggi, un momento per incontrarsi e familiarizzare. Foto 46,47,48,49,50,51,52,53,54,55,56,57,58,59,60,61,62,63, 64,65,66,67,68.         

(Continua)